Antonio Febi – Biografia Autore

Antonio Febi, scrittore e autore romano

Antonio Febi, nato a Vicovaro in provincia di Roma il 18/04/1967 inizia a scrivere già in età adolescenziale ritagliandosi piccoli spazi tra gli studi prima e il lavoro poi. Soltanto nel 2010 finalmente decide di scrivere il suo primo vero romanzo intitolato “Un Giorno Qualunque” che farà da guida al suo sequel nel 2014 con “I Custodi della Prima Luna”. Nel 2011 partecipa al suo primo concorso piazzandosi nella rosa dei finalisti.

I successivi concorsi lo hanno portato a vincere:

Antonio Febi: biografia autore
  • Primo premio al Concorso Letterario Nazionale dedicato alla scrittrice “Giana Anguissola”2016
  • Secondo posto al “Trofeo del Lupo. 2016”
  • Diploma di merito della giuria al Premio Casentino 2016
  • Menzione speciale con diploma e medaglia al concorso Archeoclub di Patti (Messina 2016)
  • Medaglia d’argento dell’Accademia Internazionale Francesco Petrarca di Viterbo- Sezione Regioni d’Italia – Lazio anno 2016
  • Terzo posto al premio Luce dell’Arte di Roma anno 2017
  • Premio speciale della giuria sulla “Ricerca e Ambientazione Storica” al premio Memorial Vallavanti Rondoni (Piacenza 2017)
  • Segnalazione Particolare della Giuria 42° Premio Letterario Casentino 2017 (Arezzo)
  • Secondo Posto Premio Letterario Nazionale “Artisti” per Peppino Impastato (Palermo 2017)
  • Secondo posto Premio letterario San Domenichino Città di Massa 2017
  • Miglior Autore premio Accademia degli Artisti (Napoli 2017)
  • Primo Classificato Premio Autore dell’anno Racconto inedito (Torino 2017)
  • Premio come migliore edito fantasy per bambini a Massa al premio: Massa città fiabesca di mare e di marmo settembre 2019
  • Finalista al premio Residenze gregoriane (2021)
  • Finalista al premio Caravaggio (Argentario 2022)
  • Terzo classificato Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana 2022
  • … Oltre ad una lunga serie di attestati e riconoscimenti di merito.

Antonio Febi: le Opere

Il mio desiderio più grande è quello di riuscire a trasmettere emozioni con le parole, perché sono certo che soltanto riuscendo a toccare il cuore delle persone, uno scrittore può dire di essere riuscito veramente nel suo intento. Mi piace emozionare, coinvolgere il lettore, rendere lui il protagonista delle storie che legge.

Antonio Febi

Per questo ho deciso di scrivere un qualcosa che permettesse alle persone di evadere una realtà sempre oppressa dai tempi scanditi da ritmi
di lavoro e dal caos della vita. Emozionando il lettore, realizzo il mio sogno.


Antonio e la passione per la scrittura

Come e quando nasce la mia passione per la scrittura?

Questa è la domanda che mi viene rivolta più spesso e alla quale rispondo con molto piacere perché ogni volta mi riporta indietro nel tempo.

La mia passione per la scrittura nasce da quando ero poco più di un bambino. Ricordo benissimo che dopo aver letto il mio primo libro, che narrava la storia di due ragazzi preistorici e delle loro straordinarie scoperte, mi venne l’idea di scrivere il mio primo libro.

Non avendo minimamente idea di come si potesse scrivere un libro, ricordo bene che presi la carta oliata, quella dove si avvolge il pane, e iniziai a ritagliare fogli di dimensioni uguali e incollandoli cominciai a scrivere. Premetto che già avevano inventato quaderni, quadernoni, block notes e quanto altro; a me però non interessava, io volevo creare il mio libro e così feci.

Dopo quella breve parentesi la mia vena artistica ebbe un lungo periodo di pausa per circa una trentina d’anni. Mi limitavo a scrivere e commentare pensieri e post su blog e social finché più di qualcuno tra, conoscenti e semplici lettori, mi esortano a scrivere un libro.

Secondo loro la mia scrittura era coinvolgente. Ma non avevo la minima idea di come iniziare a scrivere un libro e mi dicevo: “… sì un libro, buonanotte, tutte quelle pagine non le scriverò mai“.

Finché un giorno accesi il computer, vidi quella pagina bianca davanti a me e venni assalito dalla voglia di riempirla di pensieri. Fu così che nel 2011 nacque il mio primo libro, intitolato “Un Giorno Qualunque” dove narro l’incredibile storia di una persona normalissima, soprannominato dagli amici Marcos, che si trova travolto in una avventura ai limiti della realtà, tra spie internazionali e conflitti mondiali.

Da quel momento in poi la passione per la scrittura mi travolge così come gli eventi avevano travolto il mio primo personaggio Marcos. Dopo “Un Giorno Qualunque” scrivo il sequel “I Custodi della prima Luna” che all’esordio mi porta in finale al concorso nazionale Ceresio in giallo.

Mentre “Un giorno Qualunque” viene premiato al concorso nazionale indetto dall’ Archeoclub di Patti a Messina.

Dopo questi primi successi, inizio a scrivere un libro dietro l’altro lasciando spazio alla fantasia. Non mi fermo su un solo genere ma spazio dal giallo, al fantasy, alla fantascienza, fino al romanzo storico con “L’Amante Bretone“, che insieme a “Miry e il Fantastico Mondo di Diamantia” riscuotono un enorme successo in tutta Italia.

Miry vince il primo premio al prestigioso concorso dedicato alla famosissima scrittrice italiana Giana Anguissola, dove vengo premiato dal figlio di Giana, Riccardo Kufferle, proprio sotto la casa della scrittrice a Caorso a Piacenza. Sempre a Piacenza ricevo il premio per ricerca e ambientazione storica per “L’Amante Bretone“, al concorso Vallavanti Rondoni.

Dopo “Miry..”, scrivo un lungo racconto per bambini, “Un Poppin a Roma” che vince il primo premio al concorso “Gli autori dell’anno” a Torino nel 2017.

Nel frattempo, ormai in pieno delirio letterario, inizio a frequentare corsi di scrittura creativa e lezioni di scrittura. Frequentando questi corsi ho la fortuna di conoscere Franco Forte, il quale mi fornisce una sorta di manuale di scrittura dove ancora oggi attingo a piene mani.

Nel 2020 gravi problemi di salute fermano la mia creatività, vengo colto da una grave forma di Covid 19, e conseguente ricovero in terapia
intensiva. Ma fortunatamente grazie al lavoro dei medici e alla mia voglia di lottare per la famiglia, riesco a venire fuori da questo brutto periodo della mia esistenza.

Dopo circa 2 anni da questo spiacevole accadimento, comincio di nuovo a scrivere. Dando massima libertà alla fantasia dalla mia penna nasce il libro di fantascienza “Stargazers“. Qui narro la storia di un gruppo di ragazzini che ripercorre la storia adolescenziale che io stesso ho vissuto nel mio paese con i mei amici.

Con il peggio ormai alle spalle, la mia vena creativa è ormai lanciata e non vuole saperne di nuove pause. Ricomincio a scrivere con più determinazione di prima, fino ad oggi in cui ho terminato il mio ultimo libro: “Il Mistero di Fiscellus Mons” un giallo poliziesco.

Mentre leggi questa pagina sono attualmente già impegnato alla creazione della mia nuove opera, un libro horror fantasy, del quale adesso non voglio ancora spoilerare il suo titolo. (Ma presto lo farò…)

Come nascono i personaggi dei libri?

I personaggi nascono di volta in volta, c’è sempre un personaggio o un gruppo di personaggi principali, dove la storia gli ruota intorno, mentre gli altri personaggi nascono durante l’evolversi della storia, niente di programmato.

Voglio svelare un segreto: quando scrivo non mi pongo il problema di chi sono o saranno gli altri personaggi che incontreranno i protagonisti, ma si materializzano a seconda delle situazioni che creo al momento. La storia che scrivo in realtà io non la conosco, ma la vivo mano a mano che va avanti, non stabilisco il cammino ne il finale, è il mio stato d’animo che stabilisce il destino dei personaggi.

Quando invento, per me è come vedere un film, non so niente di quello che succederà e spesso mi chiedo quando rileggo il pezzo se l’ho scritto veramente io. Anche se può sembrare strano o assurdo, talvolta mi commuovo nel leggere alcuni periodi delle opere che sto scrivendo.

Durante la creazione è come se fosse un’altra persona a scrivere i miei romanzi. Io sono solo un “tramite”, un esecutore di “qualcuno” che mi spinge a scrivere una storia che è già completa nella mia testa ma che ricordo strada facendo. Può sembrare assurdo ma è così e per questo quando rileggo un mio libro è come se fosse la prima volta che lo leggo.

Mentre per quanto riguarda l’ispirazione quella è soltanto iniziale, nel senso è quel luogo o quella situazione che fanno partire la fantasia e l’argomento del libro.

Nel caso dell’”Amante Bretone” è stata una torre d’avvistamento romana sul ciglio del mare di fianco a una villa romana che mi ha dato l’input della storia, poi tutto è andato avanti con naturalezza.

Per “I Custodi della Prima Luna” è stato il tempio di San Biagio a Montepulciano che mi ha trasmesso
una sensazione stranissima. Durante la visita mi è sembrato come se il marmo dell’imponente chiesa mi
stesse soffocando. Ho avuto l’impressione che mi mancasse il respiro, sono dovuto uscire di corsa dalla
chiesa per respirare. Questa sensazione mi ha dato l’ispirazione a scrivere il secondo romanzo.

In conclusione la mia ispirazione depende da attimi, situazioni o sensazioni che mi suscitano storie da raccontare.